lunedì 4 novembre 2024

 I medici di famiglia sono una lobby?


I medici di base sono i soli e unici responsabili dello sfacelo del servizio sanitario nazionale... o almeno questo è quello che stanno ripetendo alcuni giornalisti. Ma è proprio così?


Consiglio la visione di questo (non breve) video pubblicato dal collega Belisario che spiega molte cose:




martedì 22 ottobre 2024

Vaccinazione antinfluenzale 2024


Circa 400 pazienti hanno già effettuato la vaccinazione. 


Chi non si fosse ancora vaccinato e desiderasse farlo, mi scriva una mail.

Dal 4 novembre, la campagna vaccinale sarà aperta a tutti, gratis.

Chi desiderasse vaccinarsi mi scriva qualche giorno prima che ci accordiamo. Fino a esaurimento scorte.



Per difficoltà organizzative, non potrò invece effettuare la vaccinazione anti-Covid, che sarà possibile eseguire presso i centri vaccinali ASST.


Per informazioni sulla vaccinazione antinfluenzale clicca qui




domenica 15 ottobre 2023

 Campagna vaccinale antinfluenzale 2023


Oltre 450 pazienti hanno aderito alla campagna vaccinale contro l'influenza.

Dal 20 novembre, regione Lombardia ha esteso l'offerta vaccinale gratuita a tutta la popolazione che ne faccia richiesta.

Chiunque desiderasse ancora vaccinarsi contro l'influenza, può farne richiesta al sottoscritto (mi rimangono una trentina di dosi).



Ulteriori informazioni sulla vaccinazione antinfluenzale possono essere lette qui.


Non effettuerò invece io la vaccinazione anti-Covid. Chi lo desidera potrà effettuarla presso i centri vaccinali o alcune farmacie. Per prenotarsi cliccare su questo link:

https://tinyurl.com/4za58s7d



mercoledì 29 marzo 2023

In piazza Duomo per la difesa del Servizio Sanitario Nazionale Pubblico


Sabato 1 aprile ero in piazza Duomo insieme ad altre 3000 persone a manifestare per la tutela del Servizio Sanitario Nazionale Pubblico.

Il tema è importante, le cose che non funziono ormai troppe e il pericolo di non potersi più curare universalmente assai concreto. Insomma la cosa è seria... tutto fuorché uno scherzo!


Riporto, in sintesi, i virgolettati dei discorsi di tre dei tanti interventi. Ne consiglio la lettura sperando che pazienti e cittadini prendano realmente coscienza del problema.

Nella mia quotidianità sento tanti pazienti lamentarsi, eppure percepisco poca voglia di cambiamento.

Visto che l'argomento tocca la vita di ogni famiglia, la prossima volta, a manifestare nelle piazze italiane, non dovremo essere migliaia ma milioni.


SILVIO GARATTINI:
(Oncologo, farmacologo, presidente e fondatore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri)

"Il SSN è un grande bene"

"Quando il SSN ancora non esisteva, chi aveva soldi si poteva curare e chi non li aveva peggio per lui"

"Le liste d'attesa nel pubblico sono di mesi se non anni. Eppure, pagando, con le stesse persone, le stesse strutture, le stesse apparecchiature si può avere tutto settimana prossima. E’ una vergogna che dobbiamo assolutamente cambiare. Non possiamo mantenere questa situazione di grande diseguaglianza."

"Il nostro SSN costa poco rispetto alla media europea, soprattutto perché gli stipendi di tutti i sanitari sono almeno il 30% minori."

"I MMG non vogliono partecipare alle case di comunità. E invece queste sono fondamentali. Non è più possibile che un singolo medico possa avere le competenze ...nella medicina di oggi"

"Farmaci: noi spendiamo 22,3 miliardi di euro di farmaci all’anno. Spendiamo 4 miliardi all’anno in integratori che fanno bene a chi li vende, non fanno certamente bene a chi li compra. Dobbiamo rivedere il prontuario terapeutico. E’ dal 1993 che non rivediamo il prontuario terapeutico."

"Le caratteristiche dei farmaci non ci dicono una cosa fondamentale: un nuovo farmaco è meglio o peggio di quelli che già ci sono? Andrebbero fatti confronti tra i farmaci. Se si inseriscono farmaci che non sono meglio di quelli già esistenti, devono scomparire."

"C’è gente che prende 15 farmaci al giorno. Che è una follia! Non ci sono dati scientifici che ci dicono che prendere 15 farmaci è meglio che prenderne 10."

"Abbiamo bisogno di una grande rivoluzione culturale. Dobbiamo cambiare la nostra mentalità. Siamo tutti orientati a curare, e va bene per carità, però dobbiamo sapere che la maggior parte delle malattie non piovono dal cielo, siamo noi che ce le autosomministriamo e poi ci lamentiamo perché arrivano. Molte malattie sono evitabili. Possiamo ridurre le malattie. Per noi, per le nostre famiglie che soffrono, per le risorse economiche del paese.
Quanto più potrebbe fare il SSN con le stesse risorse disponibili!"

"Il mercato della medicina vuole medicalizzare la società in tutti i modi. La prevenzione è in conflitto di interessi con il mercato della medicina."

"E’ il pubblico che deve intervenire, siamo noi che dobbiamo intervenire. Dobbiamo unirci e riusciremo a risolvere i problemi."



VITTORIO AGNOLETTO:
(Medico, conduttore di "37 e 2" su radio Popolare, esperto conoscitore delle dinamiche del SSR)

"Siamo noi che possiamo cambiare la sanità. Sono le gambe e la testa delle donne e  degli uomini che possono difendere il nostro SSN."

"Dal 1978 io penso che non abbiamo mai avuto un periodo così buio nel nostro SSN. Il rischio è che una mattina ci svegliamo e il nostro SSN non c’è più."

"Quanti sanno che negli ultimi 20 anni, noi con i soldi pubblici abbiamo formato 180.000 tra medici e infermieri che poi sono andati all’estero a lavorare."

"Non possiamo accettare di pagare il SSN con le tasse e poi anche pagare le assicurazioni private di quelli che le possono fare perché vengono defiscalizzate."

"Il privato guadagna sulla malattia, il pubblico guadagna sulla prevenzione. Per il privato la prevenzione è un avversario, dobbiamo saperlo. Perché gli sottrae malati e quindi gli sottrae profitti."

Liste d’attesa: "non è vero che cadono dal cielo e non ci si può fare nulla: dipendono solo dalla volontà politica. Dobbiamo avere un centro unico di prenotazione per tutti: pubblico e privato devono mettere a disposizione le loro agende.
I tempi di erogazione forniti da una struttura privata accreditata devono essere gli stessi che tu vada col SSN o che tu vada col privato. Non può essere il portafoglio a decidere chi prima fa una visita, chi deve essere operato, chi sopravvive."

"Non si può dire: “le visite pubbliche non sono disponibili per 7 mesi, però se vieni privatamente con l’intramoenia la visita la fai dopodomani". E’ inaccettabile! Se tu struttura pubblica non sei in grado di rispettare i tempi, sospendi l’intramoenia."

"Al ministro dico: 
1- non si tratta di normare o regolarizzare i medici a gettone. Si tratta di dire che i medici a gettone dentro il SSN non ci devono essere! Ci va di mezzo la qualità dell’assistenza. Aumentano i rischi per i cittadini.
2- quando diciamo che gli stipendi per medici e infermieri sono molto più bassi, noi chiediamo di aumentare gli stipendi, non di liberalizzare nel privato la professione infermieristica.
3- vogliamo le case di comunità. Ma le vogliamo pubbliche. Non possono essere gestite dal privato."



ANDREA MANGIAGALLI:
(Medico di Medicina Generale a Pioltello)

"Sono un MMG, quello che potrebbe essere l’ultimo dei dinosauri, perché purtroppo questo lavoro non lo vuole fare più nessuno dei nostri colleghi giovani.
E’ stato progressivamente svuotato dalla sua capacità clinica, è stato reso un lavoro impiegatizio nella maggior parte dei casi, è stata fatta perdere la dignità ai medici.. 

Per accedere al SSN avete solo due porte: l’ospedale attraverso il Pronto Soccorso o il Medico di Medicina Generale / Pediatra. Se vi chiudono una di queste due porte, e stanno chiudendo quella del MMG, è evidente che vi rimane solo il PS che diventa un girone dantesco, dove la cura non è una cura di prossimità ma una cura di emergenza.

Se i MMG non possono curarvi perché non c’è modo di fare una diagnosi, perché se chiedono un accertamento i tempi sono talmente lunghi per le liste d’attesa, è evidente che facciamo fatica.
Se dobbiamo fare una quantità di carta che nulla ha di clinico perché nel frattempo sono stati chiusi gli uffici pubblici che facevano questo lavoro è evidente che c'è un grosso problema.

In tutti i Paesi in cui la Medicina Generale è forte, la qualità della cura delle persone è decisamente migliore e costa molto meno. Se chiudete l’accesso alla MG, molte persone rapidamente staranno peggio, gli anziani non troveranno una risposta.

Questo bisogna chiedere, e devono chiederlo i cittadini, perché il medico troverà sempre da lavorare, anche fuori dal servizio pubblico, ma il cittadino che non avrà più un medico cosa farà? Dovete pretendere che i MMG e i PLS tornino a fare questo lavoro, altrimenti questo sistema non reggerà più."



Foto di Luca Vezzoni


domenica 16 ottobre 2022

Campagna vaccinale antinfluenzale 2022

Aggiornamento di sabato 3 dicembre


Mentre le sindromi influenzali imperversano (v. grafico in fondo al testo), in ambulatorio si sta concludendo la campagna vaccinale contro l'influenza stagionale. Ad oggi ho vaccinato 438 pazienti. 

Dal 26 novembre, tuttavia, la vaccinazione antinfluenzale è offerta a chiunque ne facesse richiesta. 

Ho disponibile l'ultima manciata di vaccini per chi desiderasse ancora effettuarla. Terminate le dosi, sarà comunque possibile vaccinarsi prenotandosi dal portale regionale.



Maggiori informazioni riguardo alla vaccinazione antinfluenzale possono essere trovate qui.


Nella nostra regione, la circolazione dei virus influenzali e parainfluenzali è già elevata; il grafico seguente mostra l'incidenza delle sindromi influenzali al 30 novembre:





domenica 27 marzo 2022

 I medici di Medicina Generale lombardi hanno manifestato in piazza


Ieri per chi fa il mio mestiere è stata una bella giornata: in circa 500 colleghi (mi sono occupato personalmente di raccogliere le adesioni) ci siamo ritrovati in piazza Duca d'Aosta a Milano a manifestare contro la scarsa considerazione delle istituzioni verso il nostro lavoro, sempre più falcidiato da compiti amministrativo-burocratici; a mettere in guardia i cittadini contro gli effetti della carenza di Medici di Famiglia; nel tentativo disperato di difendere il nostro Servizio Sanitario Nazionale ancora forse per poco pubblico e bellissimo.

In questi due anni di pandemia, mentre svariati reparti ospedalieri chiudevano, io, come la maggioranza dei Medici di Famiglia, ho fatto del mio meglio per curare i molti pazienti affetti da Covid-19, senza per questo abbandonare i pazienti cronici, gli oncologici, i pazienti con problematiche acute. Ho tentato di sopperire anche alla chiusura di molteplici uffici pubblici (ATS, INAIL, INPS) e su molti aspetti ho dovuto fare le veci di dipartimenti di igiene e sanità pubblica inadeguati e inadempienti. Ho accettato di ampliare la reperibilità telefonica. A fronte di questo maggior impegno, io e i miei colleghi non abbiamo chiesto un maggior riconoscimento economico, ma nemmeno ci aspettavamo di venire definiti: "inefficienti", "irreperibili", "inaffidabili", "individualisti", "inappropriati"... in sostanza nullafacenti! (parole di Letizia Moratti, assessore regionale al Welfare).

Nel contempo, il carico burocratico, già pressante prima della pandemia, è diventato un fardello insopportabile e alienante che interferisce e sottrae tempo ed energie alla cura del paziente. A questo proposito è utile ricordare che l'approccio della Medicina Generale è diverso da quello specialistico, essendo caratterizzato da una visione di insieme, da un approccio fondato sulla prevenzione, dalla conoscenza del paziente, da un rapporto di fiducia che si coltiva giorno per giorno... Un Medico di Famiglia vivace può fare una grande differenza nella salute dei suoi pazienti e come concludeva un importante studio scientifico di qualche anno fa può essere il medico che ti salva la vita. Al contrario, un medico logorato può fare grossi danni.

La famigerata affermazione pronunciata il 24 agosto 2019 da Giancarlo Giorgetti: "nei prossimi cinque anni mancheranno 45 mila medici di base, ma chi va più dal medico di base? senza offesa per i professionisti qui presenti. Nel mio piccolo paese vanno a farsi fare la ricetta medica, ma chi ha meno di 50 anni va su internet e cerca lo specialista. Il mondo in cui ci si fidava del medico è finito" non era un'arrogante fanfaronata di un incompetente, ma un esplicito, deciso e consapevole attacco alla Medicina Generale, una aggressione alla Sanità Pubblica, come già se ne sono registrate molte in Lombardia e sotto i colpi delle quali il SSN sta infine vacillando.

Le liste d'attesa chilometriche, i privilegi concessi a poliambulatori e ospedali privati, lo smantellamento dei distretti, la programmata carenza dei medici, la concorrenza sleale delle assicurazioni, il depauperamento dell'assistenza territoriale... sono solo alcune delle politiche volte a dare in pasto il nostro Servizio Sanitario Nazionale ai privati. E sono molto concreti i rischi che anche la riforma prossima ventura vada in questa direzione.


Per riassumere, sabato 26 marzo io e altri 500 Medici di Famiglia lombardi manifestavamo per dire SI 

- alla figura centrale del medico di famiglia, come professionista pubblico con un ruolo fondamentale nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura del paziente.


ed esprimere i NO

- alla burocrazia che porta via moltissimo tempo per le visite.

- alla campagna denigratoria, di parte della stampa e persino del vicepresidente regionale e assessore al Welfare Letizia Moratti, che dichiara un nostro impegno lavorativo di solo poche ore alla settimana.  


Abbiamo inoltre ribadito che:

- entro 5 anni il 40% dei cittadini sarà senza medico di fiducia e sarà costretto a ricorrere a prestazioni private pagando di tasca propria.

- Regione Lombardia ha approvato una riforma che si occuperà solo di edificare sul territorio strutture ambulatoriali, senza pensare a risolvere il vero problema della medicina territoriale che è la carenza di medici, promuovendo in sostanza la privatizzazione del SSN. 


Quella che ci attende è una battaglia molto complicata contro amministratori miopi e smaliziati. Noi medici abbiamo bisogno di far conoscere all'opinione pubblica quanto sta accadendo ed è per questo che è fondamentale che ogni paziente prenda coscienza della posta in palio, nell'interesse di tutti noi. 

Restate vigili e sintonizzati!










Molti giornali hanno parlato di noi:

Corriere della Sera

Repubblica

Il Giorno

Ansa

Milano Today



lunedì 7 marzo 2022

Un'iniziativa importante


***** ATTENZIONE: A CAUSA DELL'ALTO NUMERO DI PARTECIPANTI PREVISTO, LA MANIFESTAZIONE E' STATA SPOSTATA IN PIAZZA DUCA D'AOSTA (presso la Grande Mela di fronte alla Stazione Centrale) *****


Cara/o paziente,

oltre che con i colleghi del territorio, sono costantemente in contatto con un gruppo di colleghi di Milano e di altre province lombarde. Insieme ad alcuni di loro è nato un movimento di protesta, asindacale e apartitico che a Milano ha raccolto oltre 600 firme intorno a una lettera di protesta contro alcune difficoltà che affliggono il nostro lavoro di Medici di Medicina Generale e che inevitabilmente si riflettono in maniera negativa sull'assistenza al paziente.

Non ci siamo fermati qui: abbiamo elaborato un documento con proposte concrete e l'abbiamo portato all'attenzione dei nostri dirigenti in ATS l'11 febbraio scorso. Alcuni di noi sono stati inoltre ricevuti in Regione in un'audizione in commissione sanità il 23 febbraio. Nonostante questo, parte dei media e lo stesso assessore Letizia Moratti, ancora sostengono (o fingono di sostenere) che le problematiche della medicina territoriale siano da ricondurre al fatto che i medici di famiglia lavorino poco.

Siamo consapevoli che sarà molto difficile cambiare una deriva che è specchio dei nostri tempi e che è guidata da interessi e decisioni che passano sopra le nostre teste. Tuttavia crediamo che sia possibile fare un po' di pressione, affinché qualcosa possa migliorare.

Abbiamo pertanto organizzato una manifestazione per sabato 26 marzo, presso il palazzo della Regione a Milano, alla quale la invitiamo a partecipare.

Qui sotto trova il volantino condiviso e da me rivisto e impaginato allo scopo di divulgare e far meglio comprendere l'evento ai pazienti che vorranno sostenerci con la loro presenza.

La ringrazio anche solo per l'attenzione che ci ha dedicato.