Covid19 - Riassunto situazione 1 marzo 2020

Domenica 1 marzo, ore 16.00



A fine dicembre 2019, a causa di un improvviso aumento dell'incidenza di polmoniti atipiche nella città di Wuhan in Cina, si è scoperta l'esistenza di una malattia respiratoria COVID-19 causata dal nuovo coronavirus SARS-CoV-2 (*1). Il virus, presente nei pipistrelli, si è trasmesso all'uomo attraverso alcuni passaggi per i quali è stato determinante il mercato del pesce di Wuhan, dove erano in vendita anche animali vivi. Questo meccanismo di trasmissione è universalmente riconosciuto dal mondo scientifico e non c'è motivo di ritenerlo falso.

In Cina, con l'obiettivo di circoscrivere l'infezione, sono state prese misure di contenimento mai utilizzate prima. Pur tuttavia, l'epidemia si è inevitabilmente diffusa globalmente, interessando anche il nostro paese, ufficialmente a partire da venerdì 21 febbraio. In realtà, anche per l'impossibilità di trovare il cosiddetto "paziente zero" (quello cioè dal quale sarebbe originato il focolaio italiano), non sappiamo se il COVID-19 circolasse in Italia già da tempo. E' certamente una possibilità da considerare, così come è impensabile pensare che gli altri paesi europei siano stati risparmiati dal contagio.

Il primo paziente risultato positivo al COVID-19 è un uomo di 38 anni che, sintomatico per patologia respiratoria, si è recato al Pronto Soccorso di Codogno (LO) in data 20 febbraio, dove è stato ricoverato. Il paziente si era già recato in ospedale, ma per motivi ancora da chiarire non è stato trattenuto. Sembra tuttavia che il suo caso non soddisfacesse i criteri clinici, ma soprattutto anamnestici diramati dall'OMS per l'infezione da COVID-19.
Di lì a poco è scoppiato un secondo focolaio nel paese di Vo', in Veneto.

Da quel momento, l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha allertato i medici e la cittadinanza. Gli accessi alle zone intorno a Codogno coinvolte nell'epidemia sono stati chiusi e la popolazione messa in quarantena.
La Regione Lombardia e le autorità competenti, sulla base dei dati scientifici in loro possesso e concordi con i massimi esperti di epidemie, hanno proclamato lo stato di allerta. Sono state chiuse le scuole e i maggiori luoghi di aggregazione / affollamento (con l'ovvia eccezione dei supermercati). Misure drastiche, ma doverose, necessarie per contenere il contagio e fare in modo che l'epidemia si diffonda più lentamente.
Il rischio maggiore di una rapida diffusione del COVID-19 sarebbe infatti quello di avere moltissime persone malate nello stesso momento, questo a sua volta comporterebbe la saturazione degli ospedali e in particolare delle terapie intensive. E i risultati sarebbero disastrosi.

Considerando questo rischio, è inopportuno ridurre l'infezione da COVID-19 a poco più che una semplice influenza. Per diversi motivi:
- innanzitutto il COVID-19 è un virus nuovo, quindi poco conosciuto. Già solo questo giustifica il muoversi con estrema prudenza.
- il tasso di contagiosità, R0, del COVID è maggiore di quello dell'influenza (*2), influenza per la quale molti (ma mai abbastanza!) anziani sono vaccinati e alcuni di noi mantengono una sorta di memoria immunologica.
- il tasso di ricoveri in condizioni critiche (8% circa) e il tasso di letalità (intorno al 2%) sembrano assai diversi rispetto a quelli dell'influenza. C'è da precisare che non è chiaro né per l'uno (COVID-19) che per l'altra (l'influenza) se molti pazienti vengono ricoverati o muoiono a causa del virus o per patologie intercorrenti, se muoiono cioè per il virus e non col virus. Dati più precisi si avranno solo fra diverse settimane / mesi.

Ad ora, domenica 1 marzo, ore 16.00, in Italia abbiamo i seguenti dati (*3):
- casi confermati: 1128,
- casi critici: 105,
- morti: 29,
- guariti: 50 (questi aumenteranno esponenzialmente nei prossimi giorni).

Alla luce di tutto ciò, si capisce come le misure drastiche messe in atto in questi giorni, e che perdureranno anche almeno per la prossima settimana, siano opportune oltre che doverose. Certamente va considerato anche l'impatto economico di tutto questo (e anche in questo campo dovremo ascoltare gli esperti), ma, come ben sappiamo e spesso ripetiamo, la salute viene prima di tutto.
Se il virus a livello individuale sembra non troppo pericoloso, a livello sociale può fare danni enormi soprattutto se non si riuscirà, tutti insieme, a contenere il contagio (*4).


SI INVITANO PERTANO I SIGG. PAZIENTI A SEGUIRE, ANCHE PER QUESTA SETTIMANA, LE NORME DI ACCESSO ALLO STUDIO MEDICO E AI PRONTO SOCCORSO: VISITE SOLO PER SITUAZIONI URGENTI E PREVIA CONTATTO TELEFONICO.
GRAZIE DELLA COLLABORAZIONE.


Dott. Luca Vezzoni



Bibliografia *:

1- Epidemia di COVID-19 del 2019-2020
https://it.wikipedia.org/wiki/Epidemia_di_COVID-19_del_2019-2020

2- La matematica del contagio che ci aiuta a ragionare nel caos:
https://www.corriere.it/cronache/20_febbraio_25/matematicadel-contagioche-ci-aiutaa-ragionarein-mezzo-caos-3ddfefc6-5810-11ea-a2d7-f1bec9902bd3.shtml

3- Casi confermati e morti per nazione in tempo reale: https://www.worldometers.info/coronavirus/#countries

4- L'infettivologo del Sacco, dott. Galli: "il Coronavirus in Italia da settimana. Troppi pazienti gravi, ma che possono guarire": https://www.corriere.it/cronache/20_marzo_01/galli-il-coronavirus-italia-settimane-tsunami-il-sistema-sanitario-a153160c-5b3d-11ea-8b1a-b76251361796.shtml