Vaccinazione antinfluenzale

L'influenza è una malattia provocata da un virus, si trasmette per via respiratoria e si ripete, sotto forma di epidemia, ogni anno, nella stagione autunnale e invernale.
Rispetto ad altre infezioni respiratorie virali, come il comune raffreddore, l'infezione influenzale può provocare una malattia seria e indurre complicazioni in persone particolarmente vulnerabili, come gli anziani o persone di qualunque età affette da patologie croniche.

La vaccinazione è, al momento attuale, lo strumento di prevenzione della malattia influenzale più semplice ed efficace. Ogni anno, viene confezionato un nuovo vaccino in grado di difendere l'organismo da un virus che, di anno in anno, può modificare le proprie caratteristiche.
Il vaccino antinfluenzale è tanto più efficace quanto maggiore è la corrispondenza tra i ceppi virali che lo compongono e i ceppi virali circolanti.

Il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale è, in Italia, quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino alla metà di dicembre.
L'efficacia del vaccino (che tuttavia non è del 100% e probabilmente nemmeno del 80-90%), valutata da numerose ricerche su diversi gruppi di persone, è stata ripetutamente dimostrata. In alcuni casi può non evitare del tutto la malattia, ma è generalmente in grado di prevenire le complicazioni riducendo sensibilmente la gravità del quadro clinico.
Il vaccino viene iniettato sotto controllo medico, per via intramuscolare o intradermica, nella sede del braccio o della coscia.

La vaccinazione non provoca generalmente nessun disturbo. In qualche caso possono verificarsi alcuni inconvenienti, generalmente di lieve entità, come:
- reazioni locali, come arrossamento e gonfiore nella sede di iniezione,
- reazioni generali, come febbre, malessere, dolori muscolari... che scompaiono in 1-2 giorni (più frequenti nelle persone mai vaccinate in precedenza).
In casi molto rari si possono verificare:
- reazioni allergiche rappresentate da orticaria e asma e, nei rarissimi casi più gravi, da reazione anafilattica. Queste ultime possono comparire in soggetti allergici alle proteine dell'uovo in quanto i vaccini sono prodotti coltivando il virus in embrioni di pollo;
- diminuzione transitoria delle piastrine, nevralgie e disturbi neurologici.

Le uniche controindicazioni alla vaccinazione sono rappresentate da:
- età inferiore ai 6 mesi;
- pregresse reazioni di tipo anafilattico alle proteine dell'uovo o ad altri componenti del vaccino;
- severe reazioni al vaccino antinfluenzale in passato;
- sindrome di Guillain Barrè manifestatasi entro 6 settimane dalla somministrazione del vaccino antinfluenzale.
La vaccinazione antinfluenzale deve essere rimandata in caso di malattia febbrile in atto. Nel caso di comparsa di effetti secondari, è opportuno consultare il medico di fiducia.

Nota bene:
il vaccino antinfluenzale offre una protezione specifica esclusivamente nei confronti del virus dell'influenza, per cui durante il periodo invernale possono insorgere malattie respiratorie acute, provocate da altri virus o da batteri, anche in soggetti vaccinati contro l'influenza.