Farmaci equivalenti
Ancora troppo spesso, noto diffidenza ingiustificata da parte di pazienti nei confronti dei farmaci equivalenti. Un motivo in più per approfondire la questione. Proviamo a sciogliere i dubbi (e a scalfire qualche errata convinzione).
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Un farmaco equivalente (detto anche impropriamente generico) è un medicinale che contiene lo stesso principio attivo e nella stessa concentrazione di un farmaco "di marca" non più coperto da brevetto. I farmaci equivalenti hanno inoltre la stessa forma farmaceutica e le stesse indicazioni del farmaco di riferimento. Sono dunque equivalenti al prodotto da cui hanno origine e possono essere utilizzati in sua sostituzione.
QUALI VANTAGGI COMPORTA IL LORO UTILIZZO?
Per il cittadino si genera un consistente risparmio sull'acquisto di farmaci (il cittadino è infatti tenuto a pagare la differenza di prezzo tra il farmaco equivalente e quello originatore); al Sistema Sanitario Nazionale permette di liberare risorse da impiegare nell'acquisto di specialità medicinali molto costose o per aumentare l'offerta di farmaci gratuiti.
E QUALI GLI SVANTAGGI?
Nessuno, poichè un farmaco equivalente possiede la stessa bioequivalenza di un farmaco "originatore".
L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce i "generici" farmaci intercambiabili con il farmaco di riferimento/originatore.
Perché allora il medico mi ha espressamente ordinato di utilizzare il farmaco "di marca"?
Probabilmente perché è difficile liberarsi di pregiudizi e convinzioni .
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