Screening cancro del colon-retto

Il cancro del colon-retto è il tumore più diffuso in Italia, nel totale tra uomini e donne. Considerando separatamente i due sessi, è il secondo più comune nelle donne e il terzo negli uomini. Si stima che in Italia nel 2013 siano stati diagnosticati 113 nuovi casi di tumore colo-rettale ogni 100.000 uomini e 80 nuovi casi ogni 100.000 donne. I tassi di mortalità sono stati, rispettivamente, di 23 e 12 per 100.000 persone/anno.
Negli ultimi anni vengono diagnosticati molti più tumori, a fronte di un lieve calo della mortalità (ma occorre considerare l'invecchiamento della popolazione).

Il cancro del colon-retto ha origine quasi sempre da polipi adenomatosi, tumori benigni dovuti al proliferare delle cellule della mucosa intestinale, che impiegano mediamente 10 anni per trasformarsi in forme maligne. E' in questa finestra temporale che lo screening consente di fare una diagnosi precoce ed eliminare i polipi prima che abbiano acquisito caratteristiche pericolose.

Poichè i polipi tendono invariabilmente a sanguinare e sporgono dalla mucosa, i test di screening (diagnosi precoce a tappeto) attualmente in uso sono: la ricerca del sangue occulto nelle feci e la rettosigmoidoscopia (non utilizzata in Lombardia).

L'esame del sangue occulto nelle feci consiste nella ricerca, compiuta attraverso metodi sofisticati e validati, di tracce di sangue non visibili a occhio nudo in un piccolo campione di feci. La ricerca del sangue occulto fecale viene consigliata ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni.

Se questo esame risulta positivo (talvolta semplicemente per emorroidi o piccole lesioni da stitichezza), il protocollo di screening invita a sottoporsi a una colonscopia. Questo esame, che consiste nella visualizzazione dell'intestino tramite un sottile tubo dotato di telecamera, è in grado di confermare o escludere la presenza di polipi. Nel primo caso, consente generalmente anche di rimuoverli nella stessa seduta.

Per approfondimenti è possibile consultare il sito del ministero.