Osteoporosi e densitometria ossea

L'osteoporosi è una condizione caratterizzata da una bassa densità minerale ossea. Le ossa diventano più fragili e sono quindi esposte ad un maggior rischio di frattura, anche per traumi di modesta entità. Quando si verifica una frattura, l'osteoporosi diventa una vera e propria malattia.
Si stima che in Italia l'osteoporosi colpisca circa 5.000.000 di persone, soprattutto donne in menopausa (80%).

La densitometria ossea, detta anche MOC, è l'esame che viene utilizzato per valutare la quantità di calcio nelle ossa e diagnosticare, pertanto, l'osteoporosi. Di norma, si esegue a livello del rachide lombare per le persone di età inferiore ai 65 anni, a livello femorale oltre questa fascia di età.
Individuando i soggetti (prevalentemente donne) a maggior rischio di frattura, l'esame è utile per stabilire quali di questi soggetti gioverebbero maggiormente di stili di vita salutari e, eventualmente, di un trattamento farmacologico.

Poichè i medicinali (difosfonati) sono efficaci solo in parte e portano con sé effetti collaterali non trascurabili, risulta chiaro che prevenire l'osteoporosi mettendo in pratica stili di vita e comportamenti salutari (attività fisica, astensione dal fumo, adeguato apporto di calcio, esposizione al sole...) sia di gran lunga l'approccio migliore.
Ne discende che sottoporsi a MOC senza anticipare e prevedere un perfezionamento dello stile di vita è poco lungimirante oltreché poco utile.

La densitometria ossea non è indicata di routine. Sulla base dei dati scientifici riassunti dalle linee guida, le regioni hanno individuato le specifiche condizioni cliniche per le quali è utile eseguire questo esame. In tali condizioni, e solamente in queste, la MOC può essere posta a carico del SSN (Sistema Sanitario Nazionale).

I criteri di accesso alla MOC col SSN sono i seguenti:

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/osteoporosi.html

- precedenti fratture da fragilità o riscontro radiologico di fratture vertebrali;
- riscontro radiologico di osteoporosi;
- donne in menopausa precoce (gli estrogeni sono un fattore protettivo verso l'osteoporosi);
- donne in menopausa con storia familiare di frattura osteoporotica in età inferiore a 75 anni;
- donne in menopausa con indice di massa corporea inferiore a 19 kg/m2;
- donne in presenza di tre dei seguenti fattori di rischio: età > 65 anni, periodo > 6 mesi di amenorrea, inadeguato apporto di calcio, carenza di vitamina D, fumo > 20 sigarette/die, abuso alcolico.
- donne e uomini in trattamento prolungato con alcuni farmaci;
- donne e uomini in presenza di condizioni patologiche a rischio di osteoporosi.

Qualora la densitometria ossea rilevasse un'osteoporosi, è possibile che il medico prescriva terapie farmacologiche (calcio, vitamina D, difosfonati). Rimane però di fondamentale importanza intervenire sui fattori di rischio per fratture spontanee e in particolare: aumentare l'attività fisica, astenersi dal fumo, introdurre un adeguato apporto di calcio, aumentare l'esposizione al sole, ridurre il consumo di alcolici.

Alimentazione e stili di vita utili alla prevenzione dell'osteoporosi sono riassunti nell'opuscolo curato dal ministero della salute.
Ulteriori approfondimenti è possibile trovarli qui.